Non solo competizione con un occhio di riguardo alle Paralimpiadi ma anche inclusione, come insegnano i più alti valori dello sport: da Tokyo a Parigi, la regata internazionale dedicata ad atleti e atlete con disabilità organizzata dalla Società Canottieri Armida di Torino fa scuola da anni e l’edizione 2021 (andata in scena lo scorso weekend) non è stata da meno.
L’ennesimo successo della Rowing for
Sono stati circa 200, infatti, gli iscritti alle categorie Pararowing (disabilità motoria, sensoriale e intellettiva), Special Olympics (disabilità intellettiva con atleti raggruppati per livello di abilità secondo ) e Open (equipaggi misti con atleti partner senza disabilità) che si sono sfidati fino all’ultima remata sulle acque di un Po fortunatamente illuminato dal tiepido sole di fine ottobre. A testimoniare ulteriormente la riuscita della manifestazione è stata l’ampia partecipazione di società provenienti da diverse città italiane, tra cui Trieste, Roma, Napoli e Palermo, e dall’estero con presenze da Francia, Inghilterra e Portogallo.
I risultati
Per quanto riguarda il livello prettamente sportivo, a trionfare nella classifica generale e ad aggiudicarsi il trofeo della 15° Rowing for Paris – Paralympic Games 2024 è stata proprio la Canottieri Armida con 158 punti finali, davanti alla Canottieri Gavirate (45 punti) e alla Canottieri Esperia di Torino (42 punti). Ai padroni di casa, e più precisamente a Giovanni Rastrelli, è andata anche la targa per il miglior atleta maschile (dedicata alla memoria di Marco Lucisano), mentre il premio alla pari grado femminile (intitolato a Marilena Goria) è stato assegnato ad Elisabetta Tieghi di Gavirate.
Bilanci e obiettivi futuri
Per gli organizzatori si è trattato dell’ennesimo successo ma l’obiettivo è quello di rendere la Rowing for ancora più grande: «Fino a sei mesi fa – ha sottolineato il presidente dell’Armida Gian Luigi Favero – pensavamo di non riuscire a organizzare la regata: avere più di 200 atleti, record assoluto di iscritti, con la più nutrita presenza internazionale di sempre rappresenta un successo davvero insperato. Per questo vorrei ringraziare tutti i soci e i volontari che si sono spesi in prima persona per organizzare una manifestazione in grado di regalare ulteriori sorprese che sveleremo in seguito». «Questi due anni di stop – ha aggiunto il tecnico Cristina Ansaldi – hanno creato grandi aspettative in tutti i nostri ragazzi, muovendo la loro motivazione nel tornare a gareggiare e grande gioia nel rivedere gli amici appartenenti alle altre società italiane e internazionali abbattendo ogni barriera sociale e linguistica. Durante la regata è emerso in modo potentissimo la grande voglia di fare festa condividendo la passione per lo sport».
Un segnale importante è stato dato anche grazie alla presenza, come madrina della regata, dell’olimpionica nel canottaggio a Los Angeles 1984 e attuale capo della Commissione Pararowing all’interno della federazione internazionale World Rowing Paola Grizzetti: «Pur essendo – ha dichiarato – uno degli sport più giovani presenti ai Giochi, il pararowing ha avuto un grande sviluppo negli ultimi anni: attualmente siamo impegnati per chiedere al Comitato Paralimpico Internazionale l’inserimento nel programma del doppio PR3 per permettere di allargare il numero di nazioni partecipanti. Sull’altro fronte stiamo lavorando per superare i pregiudizi e includere anche le disabilità intellettive, che durante la Rowing for Paris hanno dimostrato tutte le proprie potenzialità».