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Una guida dei Musei Reali di Torino creata da persone con disabilità intellettive

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Data di pubblicazione 6 Dicembre 2022
Tempo di lettura Lettura 2 minuti
Una guida dei Musei Reali di Torino creata da persone con disabilità intellettive

I Musei Reali di Torino hanno presentato una propria “Guida Alternativa“, realizzata da 15 persone con disabilità intellettive coinvolte nel progetto ZanzArTe del Laboratorio Zanzara, impresa sociale attiva nell’inclusione attraverso l’artigianato e la grafica.

 

La nascita della Guida Alternativa

I partecipanti, dopo aver effettuato alcune visite libere a Palazzo Reale, all’Armeria Reale e alla Cappella della Sindone, hanno rappresentato stanze e antichità presenti con alcuni disegni, poi rielaborati dai grafici e affiancati dai testi realizzati dai Servizi Educativi dei Musei Reali: «Con questo progetto – racconta l’ideatrice Giulia Schiavettivolevamo regalare una nuova forza alla storia dei Musei, per attrarre non solo nuovo pubblico ma anche chi li ha già visitati e vuole provare nuove prospettive».

 

Stile Laboratorio Zanzara

La Guida è stata realizzata con il tocco ironico e creativo che ha sempre contraddistinto lo stile del Laboratorio Zanzara: «Uno dei nostri obiettivi – dichiara il vice-presidente e direttore creativo Gianluca Cannizzoè quello di vincere la paura della diversità con la creatività: grazie alla sinergia con le istituzioni e la cittadinanza, inoltre, possiamo trasformarci in costruttori di prospettive, di esperienze e nutrimento per tutti».

 

In arrivo altre Guide

In cantiere, infine, c’è una Guida Alternativa della parte archeologica, mentre per il futuro non si esclude né una sua versione digitale né una in inglese: «Abbiamo vissuto – sottolinea la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagellamomenti di grande accoglienza, contatto e familiarità, questo è stato un modo davvero comunitario di vivere il museo». «Condividiamo idee e progettazioni – aggiunge Giorgia Corso dei Servizi Educativi – perché siamo sempre alla ricerca di ampliare e diversificare i nostri pubblici».

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