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All’interno del Consiglio Regionale del Piemonte si è parlato di persone con malattia di Parkinson: a chiedere un approfondimento sull’argomento attraverso un’interrogazione, riguardante in modo particolare i fondi per la cura e la riabilitazione, è stato il Consigliere del Partito Democratico Diego Sarno.
Preoccupazione sulle risorse per la malattia di Parkinson
Sarno si è dichiarato preoccupato sulla situazione di stallo sulle risorse a fronte di un aumento della richiesta di prestazioni: “In tutto il Piemonte – ha dichiarato – le persone con malattia di Parkinson sono 22mila, di cui 7mila solo a Torino, ma le strutture in grado di offrire un servizio completo sono soltanto due: il San Camillo di Torino e il Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese. Con l’aumento dei costi, le risorse diventano insufficienti e costringono i pazienti a rivolgersi al privato o ad altre regioni”.
L’assessore Icardi rassicura
A rassicurare tutti ci ha pensato l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi: “Le risorse – ha risposto – non solo sono state confermate, ma sono anche lievemente aumentate: per il San Camillo, nel 2018 ammontavano a 10 milioni e 28mila euro, mentre nel 2023 sono salite a 10 milioni e 64mila euro; per il Fatebenefratelli, da 12 milioni e 22mila euro nel 2018 sono passate a 12 milioni e 30mila euro. Le prestazioni erogate in regime di pubblico e privato convenzionato, inoltre, non sono diminuite, passando da 5754 nel 2018 a 6591 nel 2023. Stesso discorso anche per i ricoveri, da 581 a 693”.
L’insoddisfazione di Sarno
La replica di Icardi non ha soddisfatto Sarno, che ha concluso in questo modo: “Facendo un rapido calcolo, con un incremento di 943 unità tra prestazioni e ricoveri, per ogni servizio sono stati destinati solamente 46,36 euro di fondi: vale così poco una persona per la Giunta Cirio?”
