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A Torino ha aperto il “Tribe Up&Down”, bar gestito (anche) da persone con disabilità intellettiva

Data di pubblicazione 20 Febbraio 2024
Tempo di lettura Lettura 2 minuti
Foto di gruppo all'inaugurazione del bar tribe up&down a Torino

A Torino, più precisamente in Corso Dante 12/h a pochi passi dalla sede dell’ATC e dell’Ospedale Mauriziano, ha aperto il “Tribe Up&Down”, bar gestito (anche) da persone con disabilità intellettiva.

Il “Tribe Up&Down”

Il progetto è stato sviluppato dall’agenzia di formazione “Tribe” in collaborazione con l’Istituto Professionale “Beccari” di Torino. L’inaugurazione si è svolta tra il 3 e il 5 febbraio: “La nostra idea – ha spiegato Roberto Canu, creatore dell’iniziativa insieme a Patrizia Faidiga – è quella di mettere al centro le persone non chiedendo cosa si sa fare, ma cosa piace fare. Mentre le hard skills possono essere apprese, infatti, le soft skills vanno sviluppate attraverso l’ascolto, la comprensione e il nutrimento reciproco”.

Lo staff

Nello staff sono presenti persone con e senza disabilità che lavorano fianco a fianco: “Insieme – ha proseguito Canu – mandano avanti il bar, che è strutturato per essere autonomo, esprimendosi secondo le proprie preferenze e ambizioni. Tra loro ci sono Federico alla consolle, appassionato di musica e di dj set, Stefano dietro al bancone, amante della relazione con il pubblico, e un altro Federico, che ama sfogare la propria creatività con i cocktail”.

Il sostegno istituzionale

Durante l’inaugurazione le istituzioni non hanno fatto mancare il proprio appoggio: “Progetti come questo – ha sottolineato l’Assessore a welfare, diritti e pari opportunità della Città di Torino Jacopo Rosatellici fanno capire come le persone con disabilità non abbiano solo bisogno di assistenza e tutela, ma anche di poter esprimere se stesse attraverso il lavoro, fondamento della vita sociale. Le imprese sociali e formative che offrono opportunità come queste vanno sostenute”.

A Rosatelli si è aggiunta anche la Consigliera della Città Metropolitana con delega alle politiche sociali, giovanili e di pari opportunità Valentina Cera: “Come istituzione – ha commentato – è fondamentale valorizzare progettualità come questa perché contribuiscono a quel cambiamento culturale necessario a costruire una società sempre più aperta, inclusiva, accessibile e vivibile da tutte le persone”.

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