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Il Piemonte a Parigi

Data di pubblicazione 29 Agosto 2024
Tempo di lettura Lettura 6 minuti

Il countdown verso i giochi paralimpici parigini è finalmente terminato. In attesa delle gare, proviamo a scattare una fotografia sulla presenza della nostra regione sotto la Tour Eiffel. Saranno dodici, tra conferme e promesse, gli atleti e le atlete piemontesi a gareggiare sui campi di gara francesi, esattamente sei donne e sei uomini.

Carlotta Gilli (23 anni), nuoto – Gruppo Sportivo Fiamme Oro/Rari Nantes Torino

Vanta già un ricchissimo palmares, non a caso è soprannominata “Wonder Gilli” e, come scrive sul suo sito, praticamente è nata in acqua. A Tokyo ha fatto incetta di medaglie, mettendosi al collo due ori, due argenti e un bronzo; l’obiettivo a Parigi è quello di difendere le cinque medaglie e superare il record.

Carola Semperboni (21 anni), equitazione – Circolo Ippico La Ciocca

Alla sua seconda Paralimpiade, a Tokyo si è classificata dodicesima nell’individuale tecnico e ottava nella competizione a squadre. Al Comitato Italiano Paralimpico dichiara di sentirsi più pronta mentalmente – rispetto al 2020 – a gestire un’emozione tanto impattante. Al suo fianco vedremo, come sempre, il suo cavallo Paul con cui fa coppia dal 2016 e con cui ha condiviso le gare più importanti della sua carriera agonistica.

Andreea Mogos (36 anni), scherma – Gruppo Sportivo Fiamme Oro

Altra certezza del movimento paralimpico nostrano, è alla sua terza Paralimpiade. Al suo attivo, un argento a Tokyo e un bronzo a Rio, entrambi nel Fioretto a squadre. Esperienza ed entusiasmo sono dalla sua parte, e anche una buona dose di ambizione e scaramanzia. Al cronista di Rai News che le chiede a chi dedicherà successi e medaglie, Andrea sorride e non perde la concentrazione: “Prima voglio vincere“, risponde, “poi vedremo“.

Elisabetta Mijno (38 anni), tiro con l’arco – Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre/Asd Arcieri delle Alpi

Veterana della nostra nazionale di Tiro con l’Arco, Mijno ha nel suo palmarès un secondo e un terzo posto nel Mixed Team conquistati rispettivamente a Tokyo e a Rio nonchè un argento londinese nella stessa disciplina. Medico chirurgo specialista in Ortopedia e Traumatologia per lavoro, atleta per passione, ama dello sport la condivisione che si vive con la squadra capace di restituire forza e senso di appartenenza.

Veronica Silvia Biglia (35 anni), canoa – Cui Torino

“Lo sport per me significa rinascita e con la canoa è stato amore a prima vista“. Dichiarazione manifesto che ben rappresenta ciò che la canoa significa per Biglia. Una passione che le è valsa il sesto posto nella semifinale della Paralimpiade giapponese. “Non mi sento una persona speciale, nè diversa da tutti gli altri. E soprattutto dalla vita non smetto mai di imparare. Anche rispetto al mio corpo, mi trovo bene con me stessa, non mi importa dei canoni estetici imposti dai social nel nostro Paese, dove c’è più superficialità che sostanza“.

Monica Contrafatto (43 anni), atletica 100 m – Gsh Sempione 82 Asd-Aps

Il trio magico, le Charlie’s Angels dell’atletica: Contrafatto, Sabatini, Caironi. A loro si deve uno dei momenti più esaltanti dell’ultima edizione dei giochi, la loro foto sul podio è ormai un pezzo di storia dello sport paralimpico. Contrafatto è salita sul terzo gradino sia a Rio, sia a Tokyo. “Le aspettative in Francia? Salire di nuovo tutte e tre sul podio. Magari invertendo le posizioni, per dare un po’ di brio“. Non vediamo l’ora.

Riccardo Bagaini (23 anni), atletica 400 m – Gsh Sempione 82 Asd-Aps

Detentore di 36 titoli nazionali e di numerose medaglie in competizioni internazionali, Bagaini è al suo debutto paralimpico avendo mancato per un soffio la qualificazione a Tokyo. La sua avventura nell’atletica inizia quando il professore di educazione fisica gli chiese di partecipare alla corsa campestre studentesca. Così, nel 2013, ha vinto il primo titolo italiano di corsa campestre e l’anno dopo lo ha ripetuto, allora ha deciso di cominciare a correre in una società paralimpica. Sarà a Parigi con il suo motto: “Impegnarsi sempre!”.

Lorenzo Bernard (27 anni), ciclismo in tandem con Davide Plebani – Equa Asd

Bel personaggio questo Lorenzo Bernard. Perde la vista all’età da 15 anni per un ordigno bellico inesploso, che scoppia inavvertitamente e lo ferisce, cambiandogli inesorabilmente, il percorso di vita. Si butta a capofitto nello sport, tentando diversi percorsi, svariate discipline fino al canottaggio che lo vede protagonista a Tokyo 2020. “Pedalo per chi oggi non può farlo” – si legge sulle pagine del Il Corriere Torino – “per mostrare a tutti le conseguenze della guerra, io le porto sul mio corpo a causa di un ordigno di una guerra combattuta quando neanche ero nato“.

Matteo Bonacina (39 anni), tiro con l’arco – Asd Arcieri delle Alpi

Per Bonacina il colpo di fulmine con il Tiro con l’Arco è avvenuto durante il periodo di riabilitazione post incidente; oggi si accinge a disputare la sua terza Paralimpiade. Nessun pronostico sui risultati dei Giochi parigini ma la speranza di rimanere fermo e concentrato. “In molti ci definiscono eroi, io invece mi sento una persona normale che segue la sua passione e vorrà tirare con l’arco ancora per molto tempo”.

Marco Cicchetti (25 anni), atletica 100 m e salto in lungo – Gsh Sempione 82 Asd-Aps

Si avvicina all’atletica seguendo le orme della sorella e da quel momento non la lascia più. Si è aggiudicato un bronzo agli Europei del 2019 in Polonia e un sesto posto alle Paralimpiadi del 2020. A Parigi vuole dare il 100% e si aiuterà con alcuni piccoli gesti scaramantici portando con sè amuleti e oggetti regalati da sorella e amici.

Alessandro Ossola (36 anni), atletica 100 m – Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre/Gsh Sempione 82 Asd-Aps

E’ parte della Nazionale italiana di Atletica Leggera e quella di Parigi è la sua seconda Paralimpiade: a Tokyo aveva conquistato il sesto posto. Dello sport ama l’emozione allo stato puro e l’adrenalina che scorre nelle vene spingendo sempre un po’ oltre la sfida con sè stessi. Nel 2019 ha fondato un’associazione, Bionic People, con l’obiettivo di sensibilizzare sui temi dell’inclusione delle persone con disabilità.

Roberto Lazzaro (41 anni), Tiro a Segno – Tsn Galliate

E’, quest’anno, alla sua prima Paralimpiade. Si è avvicinato al Tiro a Segno nel 2011 e nel 2022 ha conquistato il record mondiale di team R5 in Coppa del Mondo a Monaco, un primo posto R4 nella Coppa del Mondo 2021 di Al Ain e un terzo posto R9 nella stessa manifestazione. Ai Campionati Mondiali di Lima 2023 ha ottenuto l’oro nel mixed team R11 di carabina. A introdurlo alla pratica sportiva il papà, scomparso nel 2017, appassionato di sport, arbitro di calcio, ma anche l’esempio della mamma, plurimedagliata a livello italiano nel nuoto paralimpico.

Conferme, ambizioni, messaggi, rivalsa sono tra i segni particolari di questo movimento paralimpico piemontese, alla conquista di Parigi e alla ricerca di un nuovo step di crescita.

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