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Una nuova proposta di legge intende contribuire alla creazione di “un mondo senza barriere”, includendo anche quelle legate al “diritto alla sessualità, intimità, affettività e piacere” delle persone con disabilità. Questo, almeno, secondo i suoi promotori. Tuttavia, non tuttə sono d’accordo. Da parte delle associazioni, in particolare CoordDown, è giunta una prima critica, che mette in dubbio l’efficacia e la visione della proposta, considerata “parziale” e potenzialmente “pericolosa“.
La Proposta
Il 5 agosto scorso è stata presentata alla Commissione Affari sociali la proposta di legge firmata dal deputato PD Marco Furfaro, con l’obiettivo di istituire la figura professionale dell’operatorə per l’emotività, l’affettività e la sessualità delle persone con disabilità. Secondo quanto dichiarato da Furfaro, la legge mira a tradurre in pratica il diritto umano universale alla tutela della salute psicofisica, riconosciuto dall’OMS ventitré anni fa. La proposta prevede di formare operatorə specializzatə per supportare le persone con disabilità in questi ambiti, seguendo l’esempio di altri Paesi come Germania, Belgio e Paesi Bassi.
Le Critiche delle Associazioni
Il contenuto della proposta suscita preoccupazioni. Il CoordDown, rete nazionale di associazioni impegnate sulla sindrome di Down, ha espresso perplessità attraverso una nota ufficiale. L’organismo critica la legge per essere lontana dalla visione condivisa da molte altre organizzazioni e professionistə, affermando che il diritto alla sessualità non può essere ridotto a un intervento puramente tecnico o legato alla mera assistenza sessuale.
La presidente Antonella Falugiani ha evidenziato come i principali ostacoli siano di natura culturale, derivanti da stereotipi che vedono la persona con disabilità come unə “eternə bambinə, asessuatə o privə di stimoli“. Questi pregiudizi, secondo Falugiani, persistono nonostante i progressi fatti, influenzando negativamente non solo l’opinione pubblica, ma anche le stesse famiglie delle persone con disabilità, lasciandole spesso senza strumenti adeguati per affrontare la crescita dellə proprə figlə.
Educazione e Formazione
Il dibattito si sposta anche sull’importanza dell’educazione affettiva e sessuale, un ambito in cui, secondo CoordDown, sono già stati fatti passi avanti. L’associazione sottolinea la necessità di rafforzare e mettere a sistema i modelli educativi già esistenti, piuttosto che creare nuove figure professionali. Il problema, affermano, non risiede nella mancanza di supporto operativo, ma piuttosto nella carenza di formazione e di strumenti educativi adeguati per affrontare le specificità di ogni persona.
La scuola, in particolare, viene identificata come un ambiente chiave per l’educazione all’affettività e alla sessualità, ma CoordDown insiste sul fatto che gli interventi educativi debbano essere personalizzati e rispondere alle esigenze specifiche di ciascun individuo.
Un Futuro di Consapevolezza
Nonostante le critiche, CoordDown riconosce che la discussione avviata dalla proposta di legge è positiva, in quanto stimola un dibattito necessario. Tuttavia, l’associazione conclude che, per realizzare un cambiamento reale, è fondamentale puntare sulla formazione, la consapevolezza e l’affiancamento pratico delle famiglie. Solo così sarà possibile garantire un vero percorso di autodeterminazione per le persone con disabilità, in cui la dimensione affettiva e sessuale sia parte integrante di un progetto di vita.
La proposta di legge, dunque, ha il merito di sollevare una questione importante, ma per molti aspetti risulta ancora incompleta. La sfida ora è quella di riuscire a conciliare l’intento del Legislatore con le reali esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie, evitando di semplificare e banalizzare un tema complesso che tocca profondamente la dignità e i diritti umani.
