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La scuola per tutti e tutte nasce a Torino grazie a COeSI – COprogettazione e SInergia

Data di pubblicazione 7 Novembre 2024
Tempo di lettura Lettura 2 minuti
La docente dell'Università di Torino Cecilia Marchisio sul palco del teatro san giuseppe durante il convegno

Negli ultimi anni, il dibattito sull’abilismo si è concentrato molto su uno dei diritti che dovrebbe ormai essere scontato, ma che per le persone disabili purtroppo ha ancora delle barriere culturali e non solo: quello allo studio. A Torino, dal 2022 c’è un progetto che investe su questo aspetto con una modalità collaborativa.

Il progetto COeSI

Stiamo parlando di COeSI – COprogettazione e SInergia, progetto dell’Ufficio Diritto allo Studio della Città Metropolitana di Torino in collaborazione con la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo che ha l’obiettivo di promuovere un’istruzione per tutti e tutte creando un’ambiente scolastico accogliente e consolidando le relazioni nelle classi; all’iniziativa hanno partecipato diverse Scuole Secondarie di Secondo Grado di Torino grazie alla collaborazione di docenti, educatori e operatori delle agenzie formative.

La persona al centro

Mercoledì 6 novembre, nell’ambito del Social Festival Comunità Educative, le classi partecipanti hanno presentato alcuni lavori multimediali ispirati al progetto davanti a personalità del mondo istituzionale come la Consigliera con delega all’Istruzione della Città Metropolitana di Torino Caterina Greco, l’Assessora all’Istruzione della Città di Torino Carlotta Salerno e la docente di didattica e pedagogia speciale dell’Università di Torino Cecilia Marchisio.  Quest’ultima, in particolare, partendo dall’esempio di Franco Basaglia ha sottolineato l’importanza di mettere al centro la persona: “Riconoscendo la persona – ha dichiarato – ha cambiato la vita delle persone con patologie psichiatriche sostenendole nel mondo di tutti e tutte, allontanandoli definitivamente dal contesto totalizzante dei manicomi.  Il nostro compito deve essere quello di realizzare la stessa cosa anche con le persone con disabilità istituzionalizzate, oltre 400mila in Italia, che pur venendo accudite in moltissimi casi perdono la libertà“.

A essere contestato attraverso il progetto è un modello di società che, inevitabilmente, si riflette anche su quello scolastico: “La scuola – ha proseguito – tende a escludere e ad allontanare perché, in molti casi, persistono ancora alcune resistenze nel voler modificare un ambiente per renderlo adatto a tutti e tutte. Al contrario, la scuola dovrebbe essere un luogo che prepara alla società di domani stimolando relazioni significative e reti di sostegno: in quest’ottica, COeSI ha allenato gli studenti, gli insegnanti e le famiglie a stare insieme nella diversità, promuovendo quel diritto alla partecipazione sottolineato anche dalla Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità“.

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