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Il Castello di Rivoli, quarant’anni all’insegna dell’arte contemporanea accessibile

Data di pubblicazione 20 Dicembre 2024
Tempo di lettura Lettura 3 minuti
foto a campo largo della performance di nicola della maggiora al castello di rivoli, con pubblico seduto a terra

Il Castello di Rivoli, primo Museo d’Arte Contemporanea aperto in Italia, ha compiuto quarant’anni e ha celebrato l’importante ricorrenza con una grande festa andata in scena giovedì 19 novembre. Uno dei punti cardine dell’attività, portato avanti grazie al costante impegno del Dipartimento Educazione, è sicuramente quello legato all’accessibilità dell’esposizione permanente e delle mostre.

L’Istituto dei Sordi di Torino e il Dizionario di Arte Contemporanea in LIS

Questa filosofia è portata avanti anche attraverso diverse collaborazioni con le associazioni di persone con disabilità: una delle più importanti è quella con l’Istituto dei Sordi di Torino, che nel 2010 ha portato alla pubblicazione del primo Dizionario di Arte Contemporanea in Lingua dei Segni Italiana, volume unico al mondo (edizioni Umberto Allemandi) presentato anche a New York. Il libro si caratterizza come un vero e proprio vocabolario, in cui per la prima volta sono stati appositamente creati segni per esprimere concetti legati al mondo dell’arte contemporanea (correnti artistiche, tecniche e materiali…) come “arte concettuale”, “arte povera”, “astrattismo”, “carboncino”, “cubismo”, “espressionismo”, “installazione”, “performance”, “pop art”,  “video art” e molti altri.

Membri dell'Istituto dei Sordi interagiscono con l'opera di arte contemporanea di Gianni ColomboI video in LIS e la performance in “Visual Vernacular”

In occasione del quarantennale del Museo, insieme all’Istituto, sono state realizzate altre due iniziative: la prima riguarda i “Video racconti accessibili in LIS e parole“, playlist in continuo aggiornamento (pubblicata sul sito web e sul canale YouTube del Castello di Rivoli) per permettere alle persone sorde di fruire delle opere della collezione permanente, delle mostre organizzate per le celebrazioni e dei principali elementi decorativi delle sale storiche. Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea attraverso il piano Next Generation EU e realizzato grazie al Ministero della Cultura: “Questo – spiegano i promotori – ha consentito di ampliare apparati e contenuti, sia fisici che digitali, ripensando l’accessibilità in senso ampio, e di migliorare a livello strutturale l’edificio storico nonostante le sue tante complessità“.

Nicola Della Maggiora durante la performance al Castello di RivoliLa seconda si è concretizzata in una performance poetica di Nicola Della Maggiora in “Visual Vernacular”, forma d’arte performativa propria della comunità sorda, proposta nell’ambito del Winter Party dell’Istituto dei Sordi: “Si è trattata – proseguono – di un’importante opportunità per valorizzare la particolarità della lingua dei segni, basata interamente sui movimenti del corpo e le espressioni del viso, verso un pubblico ampio“.

La mostra “Il Castello Incantato”

La performance di Della Maggiora è stata realizzata all’interno di una delle sale che ospitano la mostra “Il Castello Incantato”, inaugurata proprio in occasione dei quarant’anni del Castello di Rivoli. Il percorso espositivo propone un viaggio nell’arte contemporanea attraverso artisti e artiste in grado di animare il Museo dalla sua apertura ad oggi: stiamo parlando di Carla Accardi, Gianni Colombo, Lucio Fontana, Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen, Giulio Paolini, Paola Pivi, Marinella Senatore, Grazia Toderi e Gilberto Zorio.

Lavagna con il testo su Lucio Fontana nella mostra Il Castello Incantato al Castello di RivoliLa modalità scelta per realizzare “Il Castello Incantato” è non convenzionale e punta a coinvolgere i “non adulti” e le “non adulte”, come visitatori e visitatrici ideali. Grazie alla partecipazione delle scuole del territorio, infatti, studenti e studentesse hanno interpretato le opere d’arte esposte e realizzato le didascalie. I testi sono poi stati riportati su lavagne in modo da poter essere costantemente aggiornati e reinterpretati attraverso appositi laboratori: “Il progetto – concludono – promuove l’idea di museo come luogo di incontro e confronto, una palestra pedagogica ed esperienziale che fornisce un accesso inedito e privilegiato all’arte attraverso gli cchi di bambine, bambini, ragazze e ragazzi“.

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